Ambiente, il semestre italiano in Europa secondo il Ministro Galletti
Dalla direttiva che dà libertà di scelta agli Stati sulla coltivazione degli Ogm, all'accordo sulla riduzione dei sacchetti di plastica monouso, fino alle nuove norme sulla qualità dei carburanti, le emissioni delle navi e l'accordo UE sul clima verso Parigi 2015. Il semestre italiano punto per punto
19 January, 2015
Il ministro Gian Luca Galletti in conferenza stampa al Ministero dell’Ambiente, si è definito "molto soddisfatto degli importanti accordi raggiunti" nonostante una Presidenza non facile. Dalla direttiva che dà libertà di scelta agli Stati sulla coltivazione degli Ogm, all'accordo sulla riduzione dei sacchetti di plastica monouso, fino alle nuove norme sulla qualità dei carburanti, le emissioni delle navi e l'accordo UE sul clima verso Parigi 2015: il Ministro ha elencato i punti salienti del semestre di presidenza italiana, semestre su cui ambientalisti e Ministero hanno punti di vista alquanto diversi. (Eccezion fatta per la direttiva sacchetti, lodata dalle associazioni ecologiste).
"Abbiamo chiuso sei importanti dossier legislativi che hanno un impatto positivo sul nostro Paese - ha riferito il ministro – e portato a conclusione tre dossier non legislativi che sono la base per prossimi obiettivi: “la Carta di Roma per la difesa e valorizzazione della biodiversità, la Carta di Bologna contro gli sprechi alimentari e la Carta di Livorno per una strategia del mare che coniughi tutela delle acque e crescita".
Dunque non solo un bilancio del semestre ma anche uno sguardo al futuro, "Un piano industriale del Paese da qui al 2030, fondamentale per il rilancio dell' economia" – ha spiegato Galletti, che riguarda in particolare - "il passaggio da un'economia lineare ad una circolare, perché le materie prime non sono infinite. Una migliore qualità dell'aria, fa bene alla salute ma anche all' economia - ha concluso il ministro – “la riduzione della CO2 é una grande opportunità economica e se saremo capaci di accettare questa sfida saremo più competitivi".
Tuttavia, nella ricostruzione del semestre italiano all'UE, è d'obbligo ricordare anche la cancellazione delle riforme Aria e Ambiente da parte della Commissione Juncker, inizialmente dichiarate prioritarie ma poi scavalcate dagli interessi industriali.
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